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Fraintendimenti sul Taoismo

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Religione, Taoismo, taoismo, Tao, Daoismo, daoismo, Dao, yin yang, wu xing, bagua. La Chiesa Taoista d'Italia promuove il Taoismo (Daoismo) seguendo il Tao (Dao), per i taoisti.

Fraintendimenti sul Taoismo

Rev. M° Li Xuanzong
Prefetto Generale C.T.I.

25/11/2016

1. Premessa
2. Il Daode Jing lo sconosciuto in casa.
3. Il Taoismo in Occidente è una interpretazione
4. Il Taoismo è religione
5. La religione Taoista in Italia
6. Le origini e le scuole
7. Il Taoismo “puro”
8. Una Bibbia Taoista?
9. L’etica e la morale
10. Identità
11. Wu Wei - Taoismo = Quietismo?
12. Taoismo = anarchismo?
13. Alimentazione
14. Maestri autentici
15. Insegnamenti “segreti rivelati”
16. Taoismo e arti marziali
17. Il Taoismo è new age o una delle nuove religioni?
18. Conclusioni



Premessa

Il Taoismo sta conquistando il mondo occidentale.

I suoi principi che possono dare una risposta concreta alle grandi domande dell’uomo, il suo specifico approccio alla vita, più naturale e centrato sulla persona, le sue tecniche per il benessere psico-fisico, la grande importanza data alla spontaneità naturale, la protezione dell’ambiente, la sua mistica che prevede un rapporto con la divinità senza intermediari e molto altro ancora, esercitano una grande attrazione verso tutti gli strati della popolazione.
Insomma, ciascuno trova nel Taoismo un qualcosa di cui è alla ricerca.

Basta fare una semplice ricerca su Google e troverete oltre un milione e mezzo di siti, così come potete trovare in tutte le librerie testi che trattano dal sesso alla dietetica, dalla geomanzia alla medicina e via dicendo, al cui titolo cui viene affiancato il termine “Taoismo” o “Taoista”.

Purtroppo tanta diffusione non può prescindere dalla superficialità, dall’incompetenza, dall’ignoranza ove addirittura da affermazioni false culturalmente e storicamente.

Per un prete taoista, Daozhang 道长, come me, diventa davvero difficile non reagine di fronte a tanta incomprensione della “Grande Via” e della Trazione religiosa cui appartengo, per vocazione e fede, e a cui ho dedicato una vita di studio e 25 anni di pratica quotidiana sotto la direzione dei miei maestri cinesi.

Per questo ho sentito il dovere di scrivere queste brevi riflessioni critiche, su pochi ma importanti aspetti, messe giù quasi di getto perché sorte spontanee, Ziran 自然, dal mio cuore, dalla mia mente ma soprattutto dal mio “VIVERE” il Taoismo a 360 gradi.

Spero che esse:

1. Facciano riflettere coloro che ripetono ciò che hanno letto su libri, ritenendolo una verità dogmatica, giusto perché scritto, e li indirizzino invece a cercare e a trovare la fonte. Il Taoismo è una via pratica, non parlata.
2. Spingano chi scrive di Taoismo, prima di diffondere il verbo delle proprie opinioni,  innanzitutto a chiedere a un taoista cosa ne pensa del Taoismo e a non dare spiegazioni auto-referenziate, rispettabili in quanto opinioni ma criticabili quando confrontate  con le fonti testuali o con i dati esperienziali diretti di chi taoista lo è nei fatti e non nelle idee.
3. Possano fornire a coloro che sinceramente vogliono avvicinarsi alla religione taoista, alcuni punti fermi da cui partire e con cui poter valutare chi hanno di fronte.

Il Daode Jing lo sconosciuto in casa.


Una delle ragioni del successo ma anche dell’incomprensione del Taoismo, inteso come  risultato di un processo evolutivo umano, culturale, sociale e religioso, lungo circa 2500 anni,  risiede innanzitutto nella grande diffusione del Daode Jing 道德经, il cui titolo è per lo più tradotto come  “Classico del Tao e della Virtù”.

Già qui, a mio umile avviso, comincia l’incomprensione del Taoismo.

Il termine De 德, sicuramente ha una valenza che ha che fare con l’etica, la morale e il buon costume, come l’essere virtuosi, ma nella letteratura taoista esso viene inteso come il “Potere” del Tao, presente in ogni essere e cosa nell’universo.
Il De 德 è manifestazione ed essenza del Tao allo stesso tempo.
È il diapason che ci fa andare in risposta di risonanza con il “Grande Dao”, Da Dao 大道.
Ogni taoista sincero, aspira e pratica per ottenere questo.

Dunque, tradurre Daode Jing come il “Classico del Tao e della Virtù” anche se linguisticamente è accettabile,  concettualmente e culturalmente, dal punto di vista taoista, è SBAGLIATO.
Tradurlo come “Classico del Tao e del Potere” è concettualmente corretto.
Tradurlo come “Canone del Tao e del Carisma” è da conoscitori della letteratura e della tradizione taoista i quali sanno che è un testo la cui  principale chiave di lettura è quella mistica.

Il Daode Jing è un testo stratificato e che ha raggiunto la sua stesura definitiva intorno al terzo secolo avanti Cristo.
Esso non è un trattato unitario ma una raccolta di insegnamenti che toccano svariati argomenti, dalla cosmologia al buon governo, dall’etica personale ai modelli sociali, dalla mistica alla religione.

Poiché in esso non troviamo alcun riferimento a persone e luoghi, quindi la contestualizzazione è quasi impossibile, quanto è scritto può essere facilmente applicato in qualsiasi momento spazio-temporale.
Purtroppo questo aspetto “universale” lascia liberi di darne qualsiasi interpretazione.
Non è un caso che ne esistano centinaia di traduzioni, tutte diverse una dall’altra anche quando esse sono redatte da esperti linguisti.

Inoltre, essendo stato l’unico testo taoista conosciuto al di fuori dei circoli accademici, pensate che la sua prima traduzione in latino fu pubblicata nel 1788, alla fine si è sviluppata la convinzione che il vero taoismo è solo quanto espresso nel Daode Jing.

Niente è più SBAGLIATO di questo.

Pensate che quando fu redatta la prima versione del Dao Zang 道藏, il Canone Taoista, nel 5° sec. D.C., esso non vi fu inserito.
È facile dedurre che per varie ragioni, i taoisti dell’epoca non lo pensavano come un testo taoista fondamentale.

Ora però non vorrei essere frainteso.

Il Daode Jing è sicuramente uno scrigno prezioso che contiene  concetti fondamentali del pensiero taoista ma da qui a dire che è l’unico testo di riferimento perché il taoismo “puro” lo troviamo solo in esso, è “pura” IGNORANZA della storia e della letteratura taoista.

Tanto per fare un esempio: se qualcuno dicesse che il vero Ebraismo o anche il vero Cristianesimo si trovano solo nel Deuteronomio o negli Atti degli Apostoli, anche chi non è un colto teologo si rende conto della insostenibilità di una affermazione del genere.

Il Daode Jing è una perla della saggezza orientale, quanto la Bhagavad Gita o il Dhammapada ma  nessuno può affermare che il vero Induismo o il vero Buddismo si trovano solo in questi due ultimi testi.
Come si fa a dire il contrario sul “nostro” testo?

Il Taoismo in Occidente è una interpretazione


Un altro aspetto che ha determinato false idee sul Taoismo è che in occidente è stato “interpretato” da studiosi ed esperti eccellenti ma che non erano taoisti.
Essi hanno tradotto la parola ma non potevano “inculturare” lo spirito del Taoismo poiché usavano modelli di interpretazione, categorie cognitive e classificazione in stereotipi esclusivamente occidentali.

Ovviamente faccio le dovute eccezioni come il Prof. Michael Saso, il Prof. Kristofer Shipper o il prof. Louis Komjathy, i quali oltre a essere dei sinologi di indiscussa cultura e fama, sono anche Daoshi 道士, regolarmente ordinati.

Da qui la classificazione del taoismo come una “filosofia” e peggio come una “non religione”.

Contrariamente a quanto affermano, nel Taoismo non esiste la filosofia, l’amore per il sapere, la ricerca della verità tramite l’intelletto.

Anzi il Daode Jing afferma esattamente il contrario:
l’amore per l’ignoranza.

Non certo nel senso culturale del termine, viste le grandi scoperte scientifiche fatte proprio dai taoisti.
Qui ignoranza (vedi Niccolò Cusano ad es.) indica rifiutare la mente come strumento di conoscenza e andare oltre le categorie mentali, ignorandole, perché è l’unico modo per giungere alla sapienza, zhi 志 e al contatto con il Supremo.
Inoltre chiunque abbia studiato il Zhuangzi 莊子, sa che lui si faceva beffe dei letterati sofisti perché riteneva la mente e la parola incapaci di comprendere o esprime in modo assoluto la realtà.

Inoltre la massificazione ha dato adito a usare i principi taoisti a proprio uso e consumo, come un qualsiasi altro prodotto commerciale o per giustificare per analogia le proprie tesi come le correnti New Age o la fisica quantistica.

Se a tutto questo aggiungiamo che, tra l’altro, sono fatte passare per vie taoiste, persino le arti marziali o la geomanzia cinese, risulterà evidente quanto si è lontani dalla realtà e lo stato confusionale in cui viene a trovarsi chi vuole davvero comprendere il Taoismo.

Cominciamo a mettere qualche paletto.

Il Taoismo è religione


Il Taoismo è una religione perché:

1. Riconosce in un unico Ente, non-persona, l’origine di tutto, ma essendo inconcepibile e indescrivibile viene chiamato Dao 道, la Via.
2. La creazione avviene per differenziazione esponenziale partendo da un UNICO punto: il Tao.
3. Per questo è una religione MONO-TEISTA.
4. Il Tao, essendo pre-esistente e al di là dell’esistente, non è conoscibile con l’intelletto.
5. È fuori dubbio che tutto il taoismo è orientato verso il sacro, Sheng 聖, la trascendenza, la mistica e la sua teologia è apofatica;
6. Il De 德, il potere, il carisma, la grazia del Tao è presente ovunque e scorre in ogni cosa.
7. Questo dà l’unità sostanziale del cosmo con il Tao. Ogni essere ha in sé il Tao, Daoxing 道性 ed è in “risonanza”, Ganying 感應, con tutti gli altri.
8. È una comunità di fedeli che si riconosce in un continuum ininterrotto di pratiche e credenze di fede.
9. Ha un corpus dottrinale, scritture sacre e rivelate, preghiere codificate, la liturgia comunitaria segna il tempo sacro.
10. L’altare, Daotan 道壇, è il focus dell’attività devozionale sia templare sia domestico.
11. Non scinde il piano divino e umano. Anzi fa del tornare al Tao, riunirsi all’origine divina e  della consapevolezza spirituale un fondamento della pratica e un meta valore della vita. Tanto è vero che l’ideale taoista è diventare un uomo/donna santi in vita, Shengren 聖人.
12. I fedeli fanno della coltivazione del Tao in se stessi, Xiudao 修道, il principale scopo della loro vita.
13. La struttura ecclesiastica è evidente dai diversi gradi cui i fedeli possono accedere per vocazione, studio e perfezionamento interiore. L’ordinazione sacerdotale è l’apice.
14. ha il concetto di salvezza universale. Vedi Beidou jing 北斗經

Il Taoismo è una Religione con una storia lunga quanto il Cristianesimo.
Se in Occidente si pensa il contrario ciò è dovuto alla scarsa conoscenza da parte dei primi missionari e alla predominanza in occidente di considerare il concetto di sacro esclusivamente secondo il punto di vista Abramitico.

La religione Taoista in Italia


La religione taoista, come via vissuta e comunità ecclesiale, è stata portata in Italia dal sottoscritto nel 1993.
Per quanto ne so, a parte il prof. Shipper, sono il più anziano in Europa ad aver ricevuto l’iniziazione taoista in una genealogia riconosciuta e ad aver fondato, insieme alla nostra prima comunità, con atto notarile, un ente religioso taoista.
Dopo sono stato seguito nel 1996 dal presidente dell’Associazione Taoista Britannica cui sono seguiti Francia, Portogallo, Spagna, Germania e altri.

Le origini e le scuole


Il Taoismo non ha avuto un fondatore, anche se la tradizione lo identifica con Laozi 老子, l’antico maestro, ma è il risultato di una lunga e lenta evoluzione.
Come un albero ha innumerevoli radici che portano linfa, così molte correnti di pensiero e varie “culture” sono confluite in esso.
Così come un albero dal tronco principale si aprono vari rami, similmente, nel corso dei secoli, si sono formate varie scuole o correnti, Daopai 道派.
Alcune di esse sono vitali ancora oggi mentre altre si sono perse nella storia.
Per questa ragione non esiste un “Papa” taoista né un organismo super partes che possa dare l’univocità dottrinale o teologica.
Nonostante le diverse manifestazioni, il Taoismo rimane Uno perché tutte le scuole hanno tratti comuni. L’Islam ha più o meno la stessa struttura.

Il Taoismo “puro”


Non esiste un taoismo puro, “filosofico” e una sua successiva degenerazione “religiosa” poiché la distinzione tra Daojia 道家, la Famiglia del Tao, e Daojiao 道教, l’Insegnamento del Tao, l’hanno fatta gli studiosi occidentali anche se devo dire con piacere che oggi sono in piena fase di revisione.

Né possiamo dire che il Taoismo “puro” è quello pre-Han mentre il successivo è una degenerazione superstiziosa.
La purezza ha che fare con la sincerità del cuore del credente, e la sua aderenza ai principi, a prescindere se sia vissuto duemila anni fa o adesso.

Se vi mostrassi delle mie foto di quando avevo 1, 10, 40, 50 anni e una di adesso, che ne ho 60, quale sarebbe il “vero” Vincenzo di Ieso?
La risposta è ovvia.
Ma allora di che state parlando?

Nessuno può dire che il Cristianesimo “puro” è quello dei primi secoli o che le lettere di Paolo siano  più importanti e determinanti di quelli di Tommaso d’Aquino.
Le varie scuole e persone sono rappresentazioni del loro tempo ma tutti insieme concorrono alla formazione di ciò che è oggi il Taoismo e il Cristianesimo.
Il Taoismo di oggi è diverso da quello di mille anni fa e fra mille anni sarà ancora diverso.
Il cambiamento e l’adattamento, Zaohua 造化, sono due temi fondamentali del pensiero taoista.

Perdonatemi se faccio riferimenti al Cristianesimo ma in questo modo è facile per un Italiano  comprendere i concetti per analogia con qualcosa ché è già parte della nostra cultura.

Una Bibbia Taoista?


Il Daode jing 道德經, per quanto tra i più antichi e autorevoli, NON è la “bibbia” taoista ma uno dei migliaia di testi che formano il Corpus Dottrinale, il Daozang 道藏, il Canone Taoista.

L’etica e la morale


Il Taoismo NON è a-morale.
La sua etica è espressa già nel Daode Jing e la sua morale in innumerevoli altri testi come il Trattato del Supremo Signore su azioni e conseguenze, Taishang Ganying Pian 太上感应篇  o la  Meravigliosa Scrittura del Venerabile Signore sulla pratica quotidiana esteriore, Taishang Laojun wai riyong miao jing 太上老君外日用妙經,

Identità


Per identificarsi come taoisti non basta essere delle brave persone, essere amanti della natura o rispettare gli altri. Queste sono norme universali che chiunque dovrebbe seguire per il buon vivere. Se bastasse questo, io sarei l’uomo più felice del mondo perché vivrei in un mondo taoista.

Tanto meno non occorre esser cinesi o parlare cinese per poter essere taoisti.

L’identità taoista è data innanzitutto dalla genealogia, cioè dalla appartenenza a una scuola/corrente,  Daopai 道派, storicamente certa.
Se non appartieni a una genealogia e non sei stato iniziato, non sei taoista.
Quanto non sei cristiano se non hai ricevuto il battesimo.

Wu Wei - Taoismo = Quietismo?

Un altro fraintendimento è che noi taoisti siamo persone che non agiscono, che subiamo passivamente, che  lasciamo andare le cose e le persone perché seguiamo il non agire, Wuwei 無為.

Il Daode Jing dice wei wu wei 為無為, letteralmente agire assenza agire, cioè agisci senza interferire con i tuoi interessi o nel forzare la natura delle cose.
Mi sembra un po’ diverso dal semplice “non fare niente”.
Anzi richiede un costante agire consapevole e un essere presenti.

Un esempio del wei wu wei è il rapporto maestro-discepolo, Shifu-Dizi 师父-弟子.
In occidente siamo abituati al maestro che guida e fa da esempio.
Sto pensando a Socrate, Platone o anche agli insegnanti, dalle elementari all’università.
In questa relazione il discente ha solo un ruolo ricettivo. Può solo seguire il suo insegnante.
Nel Taoismo, al contrario, il maestro non sta mai davanti ma segue. Si pone dietro ai suoi allievi.
Li lascia liberi di essere secondo la propria natura, Ziran 自然, e interviene il minimo indispensabile e solo per evitare che gli allievi si facciano male o per reindirizzarli con un colpetto sulla spalla,  qualora si allontanino dalla Via.

Un’altra analogia è quella del pastore. Egli segue il gregge; pur lasciandolo libero di brucare dove vuole, interviene in caso di pericolo o per ricompattarlo per tornare a casa.

Taoismo = anarchismo?


È vero che i primi proto-taoisti, come Yang Zhu 楊朱, sono persone che si pongono fuori la società e le sue convenzioni e persino Laozi, stando alla leggenda, abbandona la società quando si rende conto che non può essere avulsa da intrighi e inganni; cosi anche Zhuangzi rifiuta di essere consigliere del re per rimanere in povertà ma libero.
In fondo è quanto è accaduto in Occidente con i Padri del deserto.
Perché dei colti intellettuali, anche ricchi, lasciano tutto per vivere in povertà, votandosi a una pratica ascetica radicale.
Sia i proto-taoisti che i padri del deserto sono un fenomeno determinato dalla decadenza della loro società.
Essi si rendono conto che non possono cambiare il corso della storia tanto meno la società, per cui scelgono la via individualista che non è fuga dalla realtà ma testimonianza di una fede o per i taoisti la convinzione che le dinamiche sociali danneggiano la naturale spontaneità dell’uomo.

D’altra parte, fin dalle origini il Taoismo riconosce la società come una dimensione necessaria.
Di fatto il Daode Jing prevede l’esistenza di uno Stato e di una società.

La prima scuola organizzata, quella dei Maestri Celesti, Tianshi dao 天師道, 1800 anni fa, realizzò  una società che oggi potremmo definire comunista nel senso più ideale del termine. Prevedeva uno stato, una amministrazione, una equa distribuzione della ricchezza, aiuto reciproco e la preoccupazione del benessere del popolo.

Il Taoismo non vuole l’anarchia sociale anzi per esso l’ordine, ogni cosa al suo posto, senza che nessuno prevalga su altri, è la suprema Armonia, Tai he 太 和.

Quello che trova inaccettabile è:

1. una società corrotta, che impone bisogni artificiali per fini economici o finanziari;
2. lo sfruttamento delle risorse da parte dei potenti che affamano intere nazioni;
3. la distruzione insensata dell’ambiente;
4. una politica che non si prende cura del popolo;
5. Una tassazione insostenibile;
6. Leggi fatte ad hoc;
7. Una società che non ha valori umanitari, centrati sulla sacralità della persona umana ma anche di tutti gli altri esseri.

Se non accettare tutto questo è anarchia,
allora io sono il primo anarchico.
E voi?

Alimentazione


Non occorre essere vegetariani o vegani per essere taoisti.
Sebbene i taoisti che si dedicano all’ascesi mistica non mangiano carne, né prodotti animali né cereali, Bigu 閉轂, e i monaci che vivono nei monasteri seguono una stretta dieta vegetariana, l’astensione dalla carne è richiesta solo in particolari momenti come quelli pre-liturgici.
Il Liezi 列子, dice che siamo parte di un ciclo alimentare. Le zanzare si nutrono del nostro sangue, le rane di zanzare e noi siamo onnivori.
In generale la dietetica taoista non ama le proteine animali e predilige la varietà di cibi semplici e naturali.
Evita gli eccessi a prescindere se i cibi sono vegetali o animali.
Essere vegetariani o vegani non è una condizione indispensabile per la santità o che faccia diventare migliori le persone.
La purezza viene dal il cuore e non dallo stomaco.
Infine non dimentichiamoci che Hitler era vegetariano.

Maestri autentici


Persone oneste e disoneste ce ne sono in tutto il mondo.
Un insegnante taoista non è autentico solo perché è cinese.
Personalmente ho conosciuti vari asiatici  che di taoismo avevano solo i loro interessi personali. Come, d’altra parte, ho l’onore di conoscere Daoshi 道士, sia in Europa che negli U.S.A., verso cui nutro stima e rispetto.

La cosa importante che dovete sapere è che non esistono maestri taoisti che non appartengono o non provengano da una scuola o che siano senza una genealogia, un certificato che lo attesti o che siano fuori una tradizione.
Senza questo, possono essere anche dei santi ma di certo non sono maestri taoisti e coloro che li seguono non sono parte della grande Famiglia taoista.

Certo la rivelazione divina a un uomo è sempre possibile ma non è un evento che capiti a chiunque e in qualsiasi momento.

Insegnamenti “segreti rivelati”


Non esistono insegnamenti “segreti rivelati per la prima volta”.
Non voglio dire che non esistono insegnamenti segreti, trasmessi “da bocca a orecchio”, visto che il Taoismo è una via iniziatica, ma quando sono tali, l’impegno è con la propria vita.
Per cui il depositario non li diffonderebbe MAI.
Sicché, se leggete o incontrate qualcuno che afferma di rivelare per la prima volta segreti taoisti, sorridetegli e cambiate strada.

Taoismo e arti marziali


Non c’entrano niente l’uno con le altre.
Le arti marziali hanno mutuato alcuni principi comuni al Taoismo e alcune di loro si sono sviluppate in ambienti taoisti ma hanno fini differenti se non opposti.
Nessuno ha mai raggiunto l’illuminazione spirituale imparando a uccidere gli altri.

Il Taoismo è new age o una delle nuove religioni?


NO! Assolutamente non è nessuna delle due.
Premesso che ciascuno è libero di credere in ciò che vuole, le correnti delle “nuova era” sono sorte in occidente tra gli anni 60 e 70 come reazione e rottura degli schemi politico-sociali-culturali-religiosi e con forme di controcultura spirituale che comprendono tutto e il contrario di tutto, in attesa di una nuova era astrologica.

È semplicemente ridicolo considerare il Taoismo una “nuova” religione.

Conclusioni


Il Taoismo è una cosa seria, difficile, complessa, potente ma allo stesso tempo è delicata come le ali di una farfalla.

Richiede vocazione, studio delle scritture, pratica costante sotto la guida attenta amorevole di un maestro/a autentico, incarnare i valori taoisti nel proprio comportamento personale e sociale e soprattutto avere una tensione costante verso il piano divino.

Essere un taoista è una cosa seria perché richiede la responsabilità della propria identità e l’agire di conseguenza.

Prima di lasciarvi vi faccio un ultima provocazione intellettuale:

smettetela di ancorarvi al Daode Jing e cominciate a studiare quanto minimo il Zhuang Zi che, a mio avviso, è infinitamente più importante per comprendere la Via Taoista.
Se poi volete andare oltre la semplice cultura, cercatevi una guida e se sarete pronti, le vostre orecchie udranno i passi del vostro maestro.

Il Daode Jing dice che una strada di mille miglia comincia con un passo.

Ma se non c’è qualcuno che già conosce la strada e ci indirizza nella giusta direzione, è vero che faremo il primo passo da soli ma al secondo saremo già fuori rotta e gireremo a vuoto nelle ombre delle illusioni mentali.

 
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