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Fu 符_Il Sigillo del Comando

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Taoismo, taoismo, Tao, Daoismo, daoismo, Dao, daojiao, 道教, 中国道教协会, religione, yin yang,  La Chiesa Taoista d'Italia promuove il Taoismo (Daoismo) seguendo il Tao (Dao), per i taoisti.

Fu 符 - Il Sigillo del Comando
Breve introduzione ai talismani taoisti

Rev. M° Li Xuanzong
Prefetto Generale C.T.I.

14/02/2017

L’ideogramma
Un po’ di Storia
Che cos’è un sigillo?
I Fu nel Taoismo
Finalità del Fu
Le parti principali di un Fu
Redazione di un Fu
Perché mantenere “nascosti” i Fu
Ultime raccomandazioni
Glossario di termini ricorrenti nei Fu

Uno degli aspetti più noti del Taoismo operativo è l’utilizzo di ciò che viene tradotto come talismani. In realtà bisognerebbe tradurre Fu符 come “Sigillo di Comando” e vi spiego perché iniziando dall’analisi dell’ideogramma.
L’ideogramma

Esso è composto , nella parte superiore, da zhú竹 bambù e in basso da fù 付, pagare, consegnare, affidare, rimettere a qualcuno, che inoltre dà la fonetica.
Il bambù è un simbolo molto noto nella iconografia pittorica cinese e i suoi significati sono davvero molteplici. Con esso si facevano le armature e ancora oggi si usa per fare impalcature alte decine di metri, mobili e molti altri oggetti. Così come un’ottima carta. I suoi germogli sono commestibili e nell’antichità i nodi di bambù erano usati come monete. Le listarelle di bambù sono servite per scriverci su intere biblioteche. Le sue foglie sono sempre verdi quindi indicano lunga vita e tendono verso il basso perché il bambù è cavo all’interno.
Il suo “cuore” è vuoto come dovrebbe essere quello di un taoista.

Fù 付 è composto a sua volta da cùn寸, una mano che da denaro a una persona rén亻(人)..

Il significato di Fu è: marchio, sigillo, sigillare, corrispondere a, coincidere, simbolo, talismano.
Infatti nella lingua corrente si usa, ad esempio, fúhé符合 per dire “conforme a”, e fúhào符号 per marchio, simbolo.

A questo punto è evidente che tradurre fú 符 come talismano mi sembra per lo meno riduttivo.

Un po’ di Storia

Nella Cina pre-imperiale , c’era un modo pratico per verificare gli ordini scritti del re o l’autorità di un suo inviato o vassallo: si usava spezzare in due parti un sigillo, detto qi 契 o quan券 , se le due parti combaciavano allora l’ordine o la persona erano veri.
Un esempio è dato dai “tigre-riscontro” usati specialmente durante il periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.).
Quando un generale riceveva un ordine sul campo di battaglia e questo era accompagnato dalla parte della tigre corrispondente alla sua, l’ordine era vero e quindi andava eseguito.
Il Fu deriva da questa forma di autenticazione di un documento o di un mandato.
Pensate che nel tempo persino l’autenticazione e l’approvazione divina del mandato celeste (Tiānmìng天命) a governare per il re, venne chiamato fuming 符命. Comunque già in epoca Han (206 a.C – 220 d.C) erano conosciuti moltissimi Fu, con le stesse finalità che utilizziamo oggi noi taoisti. Ad esempio, nel quinto capitolo del Baopu Zi 抱朴子, il Libro del Maestro che abbraccia la semplicità, è scritto che esistevano 56 tipi di grandi Fu la cui descrizione era contenuta in oltre 500 volumi.
Nel tempo man mano che si sono formate le varie Scuole (Pai) taoiste, ciascuna ha compilato i propri libri di Fu che poi sono diventati testimonianza della trasmissione genealogica.
Nessuno sa quanti Fu esistono realmente.

Che cos’è un sigillo?
 
Per capire il valore dei Fu basta leggere la descrizione di sigillo in un nostro qualsiasi dizionario.
Per rendere meglio l’idea vi riporto l’analogia con un atto pubblico.
Un sigillo viene posto alla fine di qualsiasi documento legale.
Senza il primo il secondo non ha valore.
Ad esempio, il sigillo di un notaio posto alla fine di un documento, segna la definizione di un accordo o di un patto tra le parti.
In sintesi, il “fine” di un atto, cioè la “volontà” di ottenere uno scopo,  ha “valore” è può essere realizzato per il “potere” che lo Stato da al sigillo del notaio.
Solo in questo modo un semplice foglio di carta scritta, di nessun valore impegnativo, è trasformato in un “atto imperativo” il cui valore è intoccabile e “deve” essere realizzato se non si vuole incorrere in “penali".
Il notaio, da parte sua, per poter ricevere il potere del sigillo, deve aver fatto i suoi studi, quindi conoscere perfettamente la Legge, aver concluso un apprendistato, superato esami e concorsi, essere iscritto a un Albo, cioè a una “istituzione”.
In questo modo l’apposizione del suo sigillo non è solo la validazione della correttezza del documento ma con esso viene trasferito al foglio di carta il “potere” dello Stato.
Un potere che il notaio deve proteggere per poter salvaguardare il suo.
Infatti, la cosa peggiore che possa capitare a un notaio è il furto o la perdita del suo sigillo, perché un ladro potrebbe creare non pochi problemi, e lui non potrebbe più esercitare la sua professione.
Per questo gli atti ufficiali per essere “effettivi” devono non solo essere redatti e confermati da un notaio ma devono essere anche “registrati” in un pubblico registro dello Stato.
In sostanza, l’atto “esiste” grazie al notaio ma diventa “esistente” con la registrazione.
Solo dopo questa registrazione l’atto diventa imperativo ed impegnativo.
 
Ora, per analogia, sostituite lo Stato con Dio, il notaio con il sacerdote taoista, il potere del sigillo con il Fu, il Pubblico Registro con un analogo Celeste, e tutto diventa chiaro.
È evidente che il Fu è un sigillo perché racchiude:
  1. la volontà di ottenere uno scopo
  2. sistematizzata in un atto formale
  3. redatto unicamente da una persona dotata di conoscenza ed esperienza, che ha un “potere” non suo ma concessogli a determinate garanzie, che imprime al Fu
  4. registrato per avere valore imperativo.
 
Quindi costruire un Fu è qualcosa di molto complesso che richiede conoscenza, esperienza e potere. Infatti, se pur anche voi foste capaci di copiarlo perfettamente, non avendo ricevuto:
  1. né l’adeguata istruzione su come redigerlo e come leggerlo,
  2. né il potere di farlo,
  3. non essendo riconosciuti dal Cielo
  4. né parte di una istituzione,
  5. né l’autorità che obblighi a far rispettare,
rimarrebbe solo un pezzo di carta.

I Fu nel Taoismo
 
Nel Taoismo solo coloro a cui sono stati trasmessi Sigilli ( ) e Registri () [1], che conoscono le corrette invocazioni (Zhòu), le evocazioni segrete (mizhou 密咒), la gestualità correlata con le varie divinità del Panteon taoista (Juémù 訣目) e i passi della liturgia di potere (es. bùgāng tà dǒu 步罡踏斗), sono qualificati per svolgere le funzioni di intermediario tra il mondo umano e quello ultraterreno.
 
I Fu appaiono per lo più come semplici scritti calligrafici ma non lasciatevi ingannare dalla loro apparenza. In realtà sono incomprensibili tramite una traduzione linguistica.
Ci sono caratteri “normali” a altri modificati o scritti con lo “stile delle nuvole”, il cui valore, pronuncia e significato è trasmesso da bocca a orecchio. Per cui non si trovano sui dizionari.
 
In generale la scrittura è idee condensate che prendono “corpo” e possono vivere per sempre fin quando ci sarà qualcuno capace di leggere.
I Fu vanno ben oltre questo perché sono potere puro che condensa una volontà che persegue inesorabilmente uno scopo.
 
La convinzione che i Fu sono condensazione del potere celeste è antica e radicata nel Taoismo.
Nelle Annotazioni sui Divini Fu delle Tre Grotte, Sandong Shenfu Ji 三洞神符, è scritto:
 
I Fu in origine erano condensati nel cielo. La Suprema Perfezione (Taizhen  太真) si rivolse verso l’alto, mise giù per iscritto gli scritti celesti, differenziato le direzioni, distinti le immagini e i disegni dalle scritture dei Fu”.
 
L’importanza data ai Fu si trova fin dalle prime scuole taoiste.
Una delle più antiche e determinanti per il Taoismo successivo è la Scuola del Gioiello Numinoso, Lingbao Pai 靈寳派. Il suo corpus dottrinale, le Scritture del Gioiello Numinoso, Lingbaojing 靈寳經, fu composto da Ge Chao Fu, durante la dinastia dei Jin Orientali (317-420).
In questa raccolta fu anche inserito un testo anteriore [2], I Cinque Sigilli del Gioiello Numinoso, Lingbao wufu  靈寳五符.
Questo ci fa capire quanto i Fu fossero importanti e già utilizzati a quell’epoca.
 
Il Canone taoista della  metà del XV secolo, Zhengtong Daozang 正統道藏, contiene cinque esemplari di un manufatto religioso chiamato "Grande simbolo della pace, Taiping fu 太平符, dispersi tra cinque testi che coprono circa un millennio. [3]
 
Una volta propriamente redatto e consacrato, esso diventa un oggetto rituale (fúzhòu符咒) a tutti gli effetti perché consente di avere un contatto diretto con il mondo spirituale.
Il potere intrinseco di un Fu è dato dal fatto che esso sarà “abitato” per sempre dallo spirito evocato.
È un sigillo di comando che può aprire la “porta celeste” di accesso al mondo spirituale.
Quello che viene scritto “fisicamente” in Terra sulla striscia di carta, sarà scritto anche “spiritualmente” nel mondo celeste.
Come l’antica “tigre-riscontro”, se le due parti coincidono, l’ordine sarà inesorabilmente eseguito.

Finalità del Fu
 
I Fu nel Taoismo sono usati soprattutto per invocare la protezione divina per bloccare, controllare e tenere lontani fantasmi e spiriti ma il loro uso è davvero molteplice perché va da controllare forze eteree a rafforzare la vita, a curare le malattie, a fini liturgici specifici, a attivare un altare o aprire gli occhi di una statua o per eseguire un esorcismo.
 
Oltre a questo, la superstizione popolare ritiene che i Fu possono farci realizzare ogni scopo e desiderio, dal diventare ricchi a trovare l’amore della vita.
 
Certo non sta a me dire se è vero o no perché questo fa parte della credenza personale.
Ciascuno può credere a quello che vuole, se lo fa stare bene.
 
Un Daoshi 道士 , come me, invece, non presta minimamente attenzione a questo livello perché sa che, nella omeostasi dell’universo, non ci è dato niente che non ci spetti; niente ci viene dato gratis e ciascuno ha la propria natura e potenzialità per nascita.
Se ti è stato dato un talento sfruttalo; ma se non ce l’hai come puoi pretendere di spenderlo?
 
Certo, se qualcosa ci è stato maltolto, possiamo richiedere la restituzione ma non si può pretendere di diventare più affascinanti o più intelligenti tramite un talismano.


[1] I Registri sono libri che riportano un certo numero di Ufficiali Celesti con i rispettivi Fu per esprimere il loro potere.
[2] Yuejueshu 越絕書, Fine del Regno di Yue (4° sec. A.C.), scritto in epoca Han da Yuan Kang袁康.
[3] Grégoire Espesset, A case study on the evolution of Chinese religious symbols from talismanic paraphernalia to Taoist liturgy, Bulletin of the School of Oriental and African Studies, Cambridge University Press.
Le parti principali di un Fu
 
Non si può trasmettere una “complessità” tramite un semplice scritto come questo ma voglio fornirvi alcune indicazioni “culturali” che vi consentano di capire e riconoscere le componenti principali di un Fu.
 
È evidente che un ingegnere non può trasmettere il suo sapere e rendervi capaci di progettare una casa in pochi minuti ma di certo può spiegare la posizioni delle parti che la compongono, in modo da farvi avere l’idea della casa e del perché l’ha progettata costruita così.
Poi potete decidere di comprare la casa e usarla, senza avere la minima conoscenza dei calcoli strutturali, oppure vi può piacere l’idea e vi iscriverete a ingegneria.
 
Veniamo al nostro Fu tipo.
Sul Fu, a seconda delle finalità, sono presenti molteplici elementi come diagrammi di stelle e costellazioni (Xingtu), cosmologici,  come i bāguà, gli 8 trigrammi con le due disposizioni, xiāntiān 先天 pre-natale e hòutiān後天post-natale, spirali che richiamano lo stato di Tàijí太極, l’origine della creazione, disegni di strumenti rituali, immagini di divinità, “segni” e caratteri speciali, la cui pronuncia si apprende direttamente da bocca a orecchio, e tanti altri.
Essenzialmente un Fu consiste in una o più linee di caratteri e/o simboli (fúchuàn符串), i nomi segreti di specifiche divinità per richiamarne il potere, e altre informazioni specifiche alla finalità del Fu stesso, tutto redatto, di solito, su carta gialla e inchiostro rosso.
Esso possiede una personalità “vivente” e come tutte le persone viventi ha una testa nel cielo, un corpo nello “spazio mediano” e dei piedi per potersi spostare nello spazio, terrestre o celeste che sia.
 
Essendo un Decreto, una Legge che obbliga a uno specifico scopo, innanzitutto dice a chi è rivolto affinché gli interessati prestino attenzione se non vogliono contravvenire e quindi essere puniti. Se osservate i Fu riportati sopra, dai più complicati come quella della Scuola Long Hu Shan龙虎山派) a uno più “semplice” moderno, noterete una serie di elementi grafici e di scrittura costanti.
In alto notate  le tre spunte. Esse vogliono dire che il Fu è indirizzato per soggiogare fantasmi, spiriti maligni e demoni.
Incatenare e sigillare, chiudere ermeticamente, sugellare in modo irrevocabile.
Obbligare e costringere.
Poi ci sono le due “spalle”, Cielo-Terra, che creano un canale  protetto da anelli che in realtà sono “cerchi di fuoco” che non fanno avvicinare nessuno.
 
Se gli anelli si trovano all’interno delle “spalle” rappresentato costellazioni, stelle o trigrammi.
Questi simboli servono a sigillare l’accesso per i fantasmi, gli spiriti arrabbiati, e la porta degli Inferi.
Addensazione e discesa verso il mondo materiale dell’energia celeste della divinità invocata.
Il numero di occhielli varia

Un altro elemento che non può mancare perché un Fu sia tale sono i Suggelli celesti, tiān yìn天印. Normalmente se ne trovano tre o anche di più. Qui ve ne mostro due: Il primo è il sigillo di comando del Supremo Signore Laojun per l’invio delle sue schiere celesti sulla terra. Il secondo è uno dei miei sigilli personali in cui si dice chi sono e la mia genealogia taoista.
Redazione di un Fu
 
Il Fu è una “creazione”, un atto ancestrale in cui il sacerdote taoista incarna il potere divino di dare vita a “qualcosa”.
Energia e materia vengono coesi e fusi in una forma che è, allo stesso tempo, materia e energia.
La sua redazione è un atto solenne e formale perché siamo al cospetto del Divino e il Fu deve essere scritto secondo i protocolli.
Solo in questo modo esso potrà essere approvato e diventare un atto della burocrazia celeste.
Un chìlìng敕令, un ordine Imperiale che non ammette rifiuti e va eseguito immediatamente.
 
Ecco perché, prima di redigere un Fu, è necessario un breve periodo di purificazione che può durare anche giorni, in cui si segue una dieta strettamente vegetariana, non si beve alcol, non si hanno rapporti sessuali.
Se il Daoshi si ammala o ha una preoccupazione o prova un sentimento molto forte, non può redigere il Fu. Egli deve pulire e purificare il suo corpo e indossare abiti puliti adatti per la cerimonia.
 
In maniera molto sintetica ecco la procedura:
 
1) Innanzitutto il Daoshi sceglie tempo adatto secondo il calendario liturgico.
2) Prepara e consacra tutto l’occorrente perché, una volta iniziato, il rito non può essere interrotto.
3) Poi deve portare la sua mente ad un stato di calma assoluta (zuowang 坐忘).
Qualsiasi emozione, buona o cattiva che sia, inficerà il Fu.
Il vuoto del cuore e della mente è necessario per creare uno spazio in cui ricevere la divinità dentro di sé e per poter produrre le opportune visualizzazioni interiori e esteriori.
4) Quando lo spazio sacro interiore è stato creato, si passa a quello esteriore purificandolo con acqua benedetta e recitando il Jing Tian Di Shen Zou, Purificare Cielo e Terra.
5) Segue il bai shen 拜神, offrendo incenso sull’altare, invitando la divinità a discendere e si continua finché non la si “vede”, cantando o recitando l’appropriata invocazione,  shenzhou神咒.
6) A questo punto, visualizzato il Fu nella sua interezza, lo scrive, senza mai interrompere.
Il respiro segue la mano (su questo punto non posso dire di più).
7) Terminata la redazione, il Fu viene ufficializzato apponendo vari timbri che di solito sono tre:
a)      la divinità invocata.
b)      la scuola di appartenenza o il “dipartimento” celeste da cui dipende il Daoshi.
c)      il sigillo personale di certificazione del Daoshi.
8) Poi lo poggia sull’altare, accende l’incenso e chiede alla divinità di attivare il Fu con il suo Potere.
9) Il Daoshi assume il mudra della spada, Jian zhi, e infonde nel Fu anche la sua virtù spirituale, secondo quanto gli è stato insegnato.
10) Si bruciano in offerta le “carte dorate”,  jīnzhǐ金紙.
11) Si sacralizza il Fu passandolo tre volte in circolo sul fumo dell’urna dell’incenso, recitando le giuste invocazioni.
12) Si invita la divinità a lasciare l’altare e tornare alla sua sede celeste recitando o cantando invocazioni di congedo.


Perché mantenere “nascosti” i Fu
 
In realtà, dal punto di vista religioso, non esistono segreti. Si segue un percorso evolutivo personale e didattico progressivo. Si può fare solo ciò che si conosce. Dal punto di vista del fedele che riceve un Fu, invece, stiamo parlando di potere interiore e come va mantenuto e amplificato.
Vi porto due esempi: la connessione ad internet e un sentimento nascosto.
Tutti sanno che più connessioni sono aperte, meno veloce si naviga. Se abbiamo un solo computer aperto, esso sfrutterà tutta la banda e andrà alla massima potenza, in base alla sua struttura, ovviamente. Più mostrerete il vostro Fu e più connessioni si apriranno, facendo diminuire la velocità della sua efficacia. Vi sarà capitato di avere uno sgarbo da qualcuno ma voi non lo avete risolto subito pensando che fosse una sciocchezza. In realtà la percezione si trasforma in emozione e quest’ultima in sentimento e quando il sentimento sarà diventato così potente dentro di voi, non potrete fare a meno di agire contro chi vi ha offeso. Tutto questo non sarebbe successo se lo avreste risolto subito o svanirà nel momento in cui “comunicherete” il vostro disappunto alla persona.
Una volta evidente che è stata solo una nostra mal interpretazione oppure che veramente lui ci voleva offendere, tutto diventa chiaro. Ci scuseremo o sapremo che abbiamo un nemico.
In entrambi i casi, dentro di noi non resterà niente. Il sentimento avrà perso il suo potere.
Questa dinamica umana, viene sfruttata per potenziare i Fu. Serbatelo, tenetelo segreto, non mostratelo. Quale giocatore mostrerebbe le carte che ha in mano? Più lo manterrete segreto e fuori della vista altrui, meglio sarà. Soprattutto fatelo crescere dentro di voi!
 
Ultime raccomandazioni
 
Personalmente trasmetto questi insegnamenti solo a discepoli molto avanzati nella pratica religiosa.
Comunque, non basta stampare un talismano perché svolga la sua funzione. Esso deve incorporare una specifica potenzialità divina, tramite precise preghiere e formule cerimoniali, e il maestro taoista deve essere padrone della visualizzazione interiore ed avere il potere di dominare le varie divinità interne ed esterne a lui stesso così come gli spiriti, demoni e le anime vaganti.
Scrivere un Fu sopra un oggetto è come per un prete cattolico fare la croce su di esso.
Il Fu può essere molto complesso e la croce molto semplice ma quello che conta è chi lo esegue, la sua forza spirituale e, soprattutto, il potere religioso che ha. Infine vi invito a riflettere su tre punti:
 
1)
 
Un Fu va pagato ma non può avere un prezzo.
Qualcosa in cambio, in questo mondo o nell’altro, bisogna darlo. Solo pagandolo il Fu diventerà di vostra proprietà, altrimenti appartiene a chi lo ha redatto. Il mio maestro chiedeva di fare un’opera di bene per i poveri, in cambio dei suoi Fu. Personalmente seguo le sue orme. In breve, basta anche un solo Centesimo o, se lo sentite, potete fare un’offerta al vostro tempio ma nessun maestro taoista (Daoshi) chiederà mai denaro per un Fu.
 
2)
 
In giro e su internet ho visto che ci sono persone che “vendono” i Fu.
Questi talismani “magici” sono visivamente molto semplici perché per lo più derivano da  superstizioni popolari e il venditore crede che non ha bisogno dell’assistenza e della protezione degli Esseri Divini, millantando un “potere” che proprio non può avere, perché, se parliamo di Fu, manca la controparte celeste del sigillo. Quindi è un ordine che verrà mai eseguito.
 
3)
 
Non “giocate” con i Fu. Sono una cosa estremamente seria.
Anche se non volessimo tenere conto degli aspetti sacri e religiosi, essi sono fatti della stessa sostanza degli archetipi, scatenano forze dall’inconscio, sia in chi lo costruisce e sia in chi lo riceve, che senza la necessaria “conoscenza” diventano difficile da gestire.
Una tigre non è buona o cattiva.
È una tigre.

Glossario di termini ricorrenti nei Fu
 
ān
quieto; tranquillo; calmo; tranquillizzare; calmare; salvo; sicuro.
bǎo 
proteggere; difendere; salvaguardare;  conservare; mantenere; garantire; assicurare.
grande.
imperatore.
terra
in forza di.
fèng
offrire una petizione; Presentare con rispetto (ai superiori, agli antenati, alla divinità); essere in attesa e accettare un ordine da un superiore; credere in (una religione).
sigillo, talismano
gāng
il nome di alcune stelle; la divinità che si suppone abita in esse.
guāng
luce; raggio; lume. lustro; splendore; fulgore; onorato; glorioso; onore; gloria
guǐ
demone, fantasma
huà
cambiare; trasformare; convertire in.
huǒ
fuoco
jiǔ
9
léi
tuono  (terrifico, terrificante)
potenza; forza; abilità.
líng
spirituale
lìng
comando, ordine, decreto. Fare in modo che una cosa venga eseguita o fatta.
lóng
drago
mìng
vita; destino; sorte; fato. ordine; comando; ordinare; comandare.
命令
mìnglìng
ordine, commando (dato e ricevuto)
qīng
puro
rén
persona
sole
shā
porre fine a; fermare; serrare; stringere.
shà
demonio; spirito maligno.
shān
montagna
shēn
corpo; struttura fisica; vita; persona fisica.
shén
spirito
shù
legare; fasciare; allacciare; controllare; limitare.
shuǐ
acqua
tiān
cielo
5
xiān
immortale, essere trascendente
xié
cooperare; collaborare; coadiuvare; armonizzare, aiutare, assistere.
xuán
nero; scuro; profondo; recondito; astruso; mistero.
impegno, obbligo. Impegnare, vincolare. Custodire e proteggere.
yuè
luna
zhái
residenza; casa; tomba.
zhèng
retto; diritto; dritto; giusto; regolare; correggere; rettificare, aggiustare.
zhǔ
padrone; signore; Dio.
 
 
 
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