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Il Tao

Taoismo
 

Taoismo, taoismo, Tao, Daoismo, daoismo, Dao, yin yang, wu xing, bagua. La Chiesa Taoista d'Italia promuove il Taoismo (Daoismo) seguendo il Tao (Dao), per i taoisti.

Il Tao 道


Il termine DAO 道 (si legge Tao) ha molteplici significati: può essere tradotto come Via, Sentiero, Strada ma anche Metodo, Principio, Dottrina.

Nella cultura cinese esso esprime:
1. Un metodo da seguire per poter ottenere la padronanza  di uno specifico campo del sapere o del fare.
2. Una Via per la crescita e  lo sviluppo spirituale.
3. Il corpo dottrinale, filosofico e religioso, daoista.
4. Il Principio creatore e regolatore, sostrato dell'intero universo, le cui  dirette manifestazioni sono l'Armonia e l'Ordine della Natura.

Nel primo capitolo del DDJ, il Dao è definito un mistero, anzi, “Il mistero dei misteri. Il mistero impenetrabile. La porta delle infinite meraviglie”.
Descrivere il Dao è impossibile tramite modelli cognitivi   poiché esso è l’Origine, il Sostentatore e la Meta di tutto. Essendo il prima del prima di ogni cosa, non ha avuto un creatore o una origine.
Allo stesso tempo è immanente poiché è la “Via” che segue tutto il creato. Non ha una connotazione antropologica, per questo non gli si possono attribuire desideri né sentimenti.

Tutto deriva dal Dao, anche gli dei. Noi daoisti, infatti, non preghiamo il Dao ma onoriamo la divinità. In Cina esistono innumerevoli templi daoisti. Nessuno di loro è dedicato al Dao.

Il Dao è inteso, dunque, sia come il Grande Ente immanifesto, trascendente, da cui scorga l’intero universo, sia come il sentiero che conduce a Esso.
Immaginiamo una scala mobile a doppia rampa. La stessa struttura ma due dinamiche: una linea scende e l’altra sale. Scende verso l’atto creativo e poi ritorna al Dao. Poiché non sono mai ferme, esse creano uno stato di mutamento continuo.
Il Mutamento è, infatti, uno dei cardini del pensiero Daoista, nella valutazione dell’esistente.

L’esistente è immanente; a causa di ciò, finito e impernanente. Tutto muta di stato perciò niente dura eternamente.

Il Daoismo, a questo punto, apre una nuova prospettiva.
Anche noi esseri umani abbiamo un aspetto immanente e uno trascendente.
Siamo fatti di materia, energia ma anche di spirito.

Le nostre componenti materiali mutano nel corso della nostra esistenza,  al contrario di quella divina e spirituale che rimane sempre identica alla sua Origine.

Il Dao o se preferite, una sua particella divina, è presente in ciascuno di noi ma, poiché diamo ascolto solo alla nostra mente e non alla nostra natura, lo dimentichiamo.
Esso comunque è lì. È la nostra Sorgente Vitale.
Quando ce ne allontaniamo, rischiamo di perderci senza il suo sostentamento.
Dobbiamo ritornare alla nostra Origine, al nostro Dao, e vivere in accordo con esso per avere una vita felice e soddisfacente.

Per questo noi daoisti cerchiamo di ridurre il frastuono esterno, di distaccarsi da quanto muta, per ritornare all’Uno.

Il primo passo è riacquisire l’unità con la natura.
Il secondo con gli altri.
Il terzo con se stessi.

Gli altri passi?
Lascio a voi il piacere di scoprirli.




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